Fabio Gallo, in tre settimane trasforma il Foggia: sette punti nelle ultime tre partite.

mister Fabio Gallo

La disputa sull’incidenza delle scelte dei mister sui risultati delle squadre da loro dirette è sempre aperta e la divisione netta tra chi li vuole i tecnici decisivi, influenti e chi è convinto che tutto sia nelle mani dei ragazzi che vanno in campo.

Senza volerci schierare con l’una o l’altra frazione, anche se propendiamo per la prima, gli allenatori con le loro scelte incidono sull’esito della contesa, sottoponiamo all’attenzione di chi legge l’arrivo di mister Fabio Gallo e del DS, Matteo Lauriola, a Foggia per subentrare a miste Roberto Boscaglia, al DS Emanuele Belviso, sulle cui decisione c’era sempre l’ombra pesante del Presidente Nicola Canonico.

ll sontuoso mercato dello stesso Presidente e gli annunci clamorosi di Diego Peralta, Andrea Schenetti e, per ultimo, di Vuthaj, tutti provenienti dalla serie B, ha alzato l’obiettivo stagionale oltre l’uscita dai play off dello scorso anno.

Dopo cinque giornate la squadra aveva raccolto quattro punti, segnando solo due reti e subendone dodici. Ha vinto solo una volta, in casa con la Virtus Francavilla, e perso male a Picerno, in casa con il Pescara e, di misura, a Taranto.

Le scelte del tecnico siciliano hanno generato grande confusione tattica e scarso rendimento sul campo. Mai lo tesso undici in campo e nessuna stabilità nel modulo tattico.

La calda piazza foggiana ama tanto i suoi beniamini quanto li contesta in maniere decisa quando non arrivano i risultati.

Dopo diversi mancati ingaggi, sono stati fatti i nomi di Matteo Lauriola, direttore sportivo, che vive a Manfredonia, e che ha scelto alla guida tecnica Fabio Gallo, giovane mister, fresco di un’esperienza a Potenza, nel 2020, iniziata bene, salvezza con una giornata di anticipo e finita male dopo un inizio di stagione incerto, deficitario.

Dopo la buona prestazione, senza risultato di Paganese, “dimora” temporanea del Gelbison, terminata con il doppio vantaggio dei campani di Vallo della Lucania, l’inedito duo tecnico ha battuto allo Zaccheria la capolista, Crotone, con una prestazione accorta e molto ordinata, ha ottenuto un pareggio “stretto” a Castellamare, contro la Juve Stabia, e ha fatto un capolavoro in casa contro la Fidelis che ha battuto per 3 a 1 dopo averso chiuso la prima frazione, sotto di un gol.

La prima grande intuizione del tecnico lombardo, con genitori della provincia foggiana, è stato un 3-5-2, opportuno, azzeccatissimo che ha costretto al sacrificio Davide Petermann ma che ha esaltato i due “quinti”, Costa a destra e Nicolao a sinistra, sempre tra i migliori in campo. Ha restituito un Gegè D’Ursi imprendibile quando è libero di muoversi su tutto il fronte d’attacco.

Si è inventato Rizzo, un “terzo” in difesa, agile e propositivo che contribuisce alla fase offensiva con inserimenti invisibili agli avversari e che domenica ha addirittura segnato il pari.

Ha rinunciato, per il momento, ai “senatori” della gestione precedente per metter in campo cursori freschi come i 2001, Luca Chierico, Riccardo Tonin e soprattutto Marco Frigerio, sempre titolare.

La redazione sportiva

 

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